“Antichissime cosmogonie descrivono la realtà antecedente la creazione come un’oscurità sonora nella quale nulla era ancora solido e tutto era vibrazione musicale e la creazione stessa come l’atto sonoro originario (il fiat biblico o il magico OM scaturito dall’uovo cosmico). L’uomo ha conservato in sé la nostalgia di questa musica divina, ha intuito con i Pitagorici che l’armonia nasce da un rapporto numerico, essenza razionale di tutte le cose, dal moto delle sfere celesti alla vibrazione delle corde di uno strumento musicale”
L’Ayurveda in occidente nel migliore dei casi è conosciuta come il pensiero che introduce a “misteriose strutture” relative alle qualità del corpo: I dosha.
Quel che invece mi preme qui è non è una ridondante chiosa – visibile un po’ dappertutto , anche nel web – di cosa siano e come si comportino i dosha, quanto evidenziare che l’Ayurveda è antica (molto antica, risale alla trasmissione orale della conoscenza) e moderna/contemporanea nello stesso tempo – le scienze di frontiera quale la fisica dei quanti, l’olografia, la matematica dei frattali, la psicologia energetica, la sociologia dei mutamenti (meditazione gruppale e le egregora) l’entanglement quantistico etc…. ne rendono ragione.